lunedì 8 marzo 2010

Cuba e la sfiga

A Cuba, lacua (l'acqua… beh si capiva) ha un sapore strano. Anche quella in bottiglia, che sa di cloro. Forse, visti i ritmi cubani, han pensato di far così per agevolare il riempimento delle piscine. Direttamente dalla bottiglia. E se poi la bevi, male non fa (spero)!
Scherzi a parte, Cuba è un posto bellissimo: se togliamo le zanzare, che non si accorgono che un turista a caso (io) ci va proprio in una delle settimane più fredde della storia di tutti i mesi di marzo cubani, e fanno il loro lavoro -di pungerti- comunque... Quella della settimana fredda, me l'ha raccontata il tassista che ci ha portato all'Havana (o Habana: non me lo sono riusciti a spiegare qual è il modo giusto di scriverlo)!
E se insieme alle zanzare ci togliamo una certa indolenza delle persone, che hanno i ritmi un po' troppo tranquilli? Io volevo strozzare la tizia dell'aeroporto che, dopo aver fatto il check-in, e averci detto che si imbarcava alle 18.30 dalla porta B15, alle 18.40, quando le chiedevi cosa fare, visto che l'aereo era scomparso dal monitor -come se fosse già partito- ti rispondeva, placida: "scendi e aspetta lì"… Un paio di dettagli in più? Impossibile?


Comunque sia, andare una settimana a Cuba e trovarsi: vento, temperatura mai sopra i 20 gradi, zanzare (solo gli ultimi 3 giorni, lo confesso) e nuvole in abbondanza, un po' ti fa immaginare di essere sfigato. Poi ti imponi il pensiero positivo, e ti illudi che può capitare… Anche se in molti avevano detto che questo inverno era strano, fin troppo lungo… e così via.
Ecco, io ho rimpianto Cuba quando qui a casa mi son trovato il sole, ma con 2 gradi l'8 di marzo. Alla fine erano meglio 20 gradi ventosi. E, come capita in queste situazioni, mi vien da dire che, tutto sommato, all'inverno freddo preferisco il caldo (peccato che so già che tra meno di 6 mesi sosterrò il contrario, se l'estate sarà calda quanto questo inverno è stato freddo).
Ma un pensierino sulla sfiga, ci sta comunque: l'anno scorso, viaggiando tra Chicago e Los Angeles, in 17 giorni abbiamo trovato prima l'inverno più persistente degli ultimi anni, con neve anche in Arizona a pasqua (il deserto imbiancato ha il suo fascino, comunque). E poi abbiamo avuto l'estate più anticipata da 30 anni in qua, quando il 20 aprile siamo arrivati a Santa Monica con 40 gradi. Per noi che eravamo partiti con abbigliamento medio (quindi primaverile, adatto per climi non estremi) e che abbiamo svuotato i rimasugli invernali dei negozi di Chicago e dintorni, il caldo di L.A. non è stato poi così gradito. Ma sono cose che capitano. A me spesso…!


Adesso per un po' di vacanze non se ne parla… aspettiamo e vediamo. E chissà che altre sorprese ci riserva il giorno che arriva...