sabato 5 giugno 2010

Tra Louvre, Apple store e il sogno della Schiavone

Al Louvre c'ero già stato, e nemmeno tanto tempo fa. Oggi mi sono accorto che il Carrousel, ovvero uno degli accessi al megamuseo, sotterraneo e ben affollato, è diventato un centro commerciale pienissimo di negozi. Apple Store compreso. Direi che ci sono andato per quello, in realtà, non avendo abbastanza tempo per entrare anche nella più piccola delle sale del Louvre. Che di sabato, poi, non è nemmeno facile da visitare, visto che piovono turisti da ovunque.

Un negozio "made in mela" nell'anticamera del museo più famoso del mondo è cosa mica da poco... anche questo è marketing. E capacità di muoversi dove si possono fare i migliori affari.
Il sabato del Roland Garros è quello della finale femminile. Meno gente in giro: si gioca su 2 o 3 campi solo e, a parte le vecchie glorie, che sono sempre simpatiche da vedere in campo (ricordando il tempo che fu) si giocano le partite meno interessanti: finale giovani, doppio misto...
Senza signorine francesi in finale, anche i bagarini nel tragitto dalla stazione allo stadio, erano piuttosto mosci e delusi: probabilmente siamo passati una mezzora prima del momento della disperazione, dei saldi "per rientrare" almeno di una parte delle spese. E beh... Shopping a parte (l'asciugamano o lo prendo oggi, o mai più) l'attenzione era globalmente ppuntata sui bollettini meteo. Oggi temperatura da fusione, afa, e solo qualche scampolo di nuvola per non cuocere anche dentro gli spazi condizionati. E il servizio meteo francese che definisce il giorno come "Estival" (promo per Mendrisio e Lugano?). Ma domani, la definizione è "mammamia": con Nadal-Soderling in campo alle 15, e nel tardo pomeriggio acquazzoni in arrivo, si mette davvero male.
Intanto, davanti a me, a 15 metri in linea d'aria (io sono nella tribunetta stampa (coperta e con un po' di aria corrente) la Schiavone cerca di materializzare il sogno di una vita contro la Stosur. Vinto il primo set, sofferto il secondo. Break e controbreak, tensione e tattica su ogni palla, guai a perdere il minimo vantaggio, di qualsiasi tipo. Che bella partita, e senza le Williams: che saranno simpatiche, ma sono anche degli armadi e pestano -la pallina- come dei muratori...
Ecco, siamo 6/4 4/4... a un soffio dalla fine, o dall'inizio. 80 minuti di gioco.
Quando vedo la Schiavone, non riesco a non pensare al fuorionda di "Striscia la Notizia" (intanto 5/4 Stosur). Vista da vicino l'australiana ha le braccia che sembrano quelle del Big Jim: bicipite non scolpito, di più...

Due file davanti a me, tra il pubblico, c'è uno che ha la stazza di Clarence Clemons (se riesco metto la foto) e indossa un completino che sembra popart da indossare. Deve essere un vip di qualcosa, visto che continua a salutare con la mano, stile papa... anche se nessuno lo ricambia. Non guarda la partita: guarda in giro per vedere se guardano lui. Un mito.
Intanto 5/5: Schiavone tiene il gioco a zero, e si avvicina il tie-break. Salvo sorprese nei prossimi 2 giochi. Si sente profumo di miracolo italiano, comunque... Prima è passato Gianni Clerici con un sorrisone propiziatorio (ormai siamo amici, mi saluta ogni volta che mi vede) ed ancora una volta ho incrociato John McEnroe, che stamattina giocava con i vecchietti, poi oggi, elegamntissimo, era in cabina a commenatare. Un grandissimo, anche quando giocava.
Intanto 6/5 Stosur, servizio a zero. Quindi, o set all'australiana, o tie-break. Ecco... Questo gioco me lo son gustato tutto: siamo 6/6, è tie-break, alla fine.
Mi piacerebbe poter sentire cosa pensano le due ragazze in campo: cosa si dicono per non agitarsi, per concentrarsi, per non farsi influenzare dai 14 mila che vivono con loro la partita. Momento topico: anche il vip-sconosciuto-variopinto s'è messo a vedere la partita, quindi è catarsi totale... (PS: siamo 2/1 per mademoiselle Schiavonn come dicono qui... anzi 2/2 ora...).

Schiavone strappa il punto sul servizio: 3/2 e ho capito cos'ha pensato. Si è chiusa i pugni vicino alla faccia, e s'è detta (ne sono sicuro) "Madonna, Madonna ci siamo...". E il salto dopo il 4/2 (per andare al cambio campo) mi conferma che più o meno era proprio così...
Che tensione, soffro pure io... Se tiene il punto, possono cominciare a tremare le gambe... del resto queste partite leha sempre viste solo in tv... 5/2... ecco... la Stosur serve, per restare a galla, ma potrebbe non bastare... 6/2: la tachicardia ce l'ho io... lei si asciuga il sudore e credo pensi a quel che ha detto ieri: "se vinco, mangio un po' di terra..."...
FATTA!!!
S'è sdraiata per terra, rotolata per terra, interrata tutta... e s'è arrampicata per due rampe dello sstadio, per abbracciare amici parenti e staff... Bello, proprio bello... Una emozione davvero.

venerdì 4 giugno 2010

Che caldo... e che paura...

Lasciamo stare gli ultimi 10 giorni. Torniamo dove eravamo rimasti. Campo centrale. McEnroe sarà in giro a fare le sue cronache, stamattina il caffé non lo ha preso con me. Ma proprio mentre scrivo queste righe, sono sul campo centrale, tribuna stampa. Davanti a me Soderling (il giustiziere di Federer... tanto per gradire la settimana passata) tenta di conquistare la seconda finale contro Berdych. Siamo 2-1 (set) per il ceco. Quindi, per Robin si fa dura. Che patisca quel caldo che non c'era il giorno della partita contro Roger? Mannaggia...

Avviso ai naviganti: ieri sera all'aeroporto ho avuto paura. Son stato stupido, lo so, ma me ne sono accorto quando era troppo tardi. La scena: esco dal terminal e 5 o 6 tizi che chiacchierano mi chiedono se cerco un taxi per il centro di Parigi. Sì, rispondo... Mi dicono: prezzo fisso, 65 euro. Io faccio notare che giusto una settimana fa ne avevo pagati 50 a tassametro, quindi non mi va bene. E allora un paio mi dicono "ok, andiamo... 50 euro fatta".
E mi fan scendere al terminal partenze: già qui mi doveva scattare l'allarme, che non ha suonato. Quando poi mi carica di peso su una macchina senza la targhetta taxi... ho cominciato a preoccuparmi... Quando mi ha fatto vedere la licenza in fotocopia, mi son preoccupato un po' di più... Quando ha cominciato ad uscire dall'autostrada e fare il giro dei quartieri più desolati di Parigi, scrivendo messaggi e parlando al telefono, ho detto: "è fatta, ora si ferma, mi dà una trambata in testa, mi ruba tutto e ciao ciao".
Invece no... Arrivato a destinazione, senza problema, e anche in tempo accettabile. Insomma... mi è andata bene, ma credo che non rischierò più un viaggio con il patema di svegliarmi non so dove e senza nulla dei miei oggetti personali. In particolare se il tassista parte sgommando e con la MIA portiera ancora mezza aperta... Direi che no, meglio di no. Voglio un taxi con scritto taxi, sia sul tetto che sulla fiancata!!!