giovedì 20 maggio 2010

Parigi, oh cara...

Da domenica Roland Garros. E noi (Sfetano Ferrando ed io) ci saremo. Un po' per lavoro, un po' per diletto, un po' perché appassionati di tennis, di Parigi, di sport.
Partenza differita sabato: Stefano da Lugano via Zurigo in TGV; io da Malpensa in aereo: vulcano permettendo... Eh sì perché Eyjafjallajokull continua a polverizzare l'aria, gli aerei rischiano di non volare: e speriamo che invece lo facciano, perché essere a Malpensa a mezzogiorno e dover di corsa "fiondarsi" in centrale a prendere il primo treno possibile, non è una cosa che io bramo di dover fare...
Parigi, dunque. Installati in hotel, il programma prevede: ricerca di un posto dove cenare e vedere la partita. Perché c'è una finale di Champions, che per me conta poco, ma il sogno di una sorpresa resta forte. E questo perché pur con tutti i problemi che porterà una sconfitta dell'Inter all'Italia nelle coppe, l'idea della tripletta io non riesco a digerirla. Alla fine andrà così e allora sarò solo felice per mio papà, interista d asempre, che da 40 e passa anni sognava di vedersi una finale dell'Inter... e lo farà dall'ospedale.
Ma di questo ne parliamo sabato o domenica, aspettando che si riempiano i campi del Roland Garros.

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