lunedì 24 maggio 2010

Mi passi lo zucchero, John?

Per me, oggi, non è facile mettere in un qualsiasi ordine le cose che mi sono capitate. Vale di più bere un caffè insieme a John McEnroe (insieme… si, uno di fianco all’altro, ma facendosi i fatti propri, scambiandosi un “hallo” e un “bye”) o essere a 3 cm da un Federer fresco di doccia che entra in sala stampa per le interviste?
Vale di più essere seduti a 2 posti di distanza dal palco della famiglia Federer a vedere un pezzo della partita sul centrale, o sfiorare di assistere ad un ko (che non c’è poi stato, in effetti) di Serena Williams contro una giovanissima tennista svizzera a cui nessuno era pronto a dare un minimo credito di portare la campionessa americana al tie-break al primo set?

O ci prendiamo tutto insieme e ce lo teniamo buono, dimenticandosi che potrebbe anche essere l’ultimo minuto parigino, visto che le condizioni di papà sono peggiorate e la voglia di prendere l’aereo e scendere a trovarlo aumenta ogni minuto che passa...


Oggi a Parigi, come in molte parti d’Europa, era festa, il lunedì di pentecoste. Immaginatevi che ressa non solo in città, ma ovviamente anche al tennis. E che caldo: sfondati i 30 gradi. Ecco, 20 minuti sul centrale sotto il sole cuociono abbastanza. Come fanno tifosi e parenti a resistere un match o più è un mistero…

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